A tu per (tat)too: dove farsi un tatuaggio? Dolore, visibilità, durata e altri criteri per decidere

Farsi un tatuaggio fa male? Dove conviene farlo per sentire meno dolore? E se poi è troppo visibile? Sono tutti dubbi più che legittimi, che spesso tormentano chi è al primo tattoo. Anche a coloro che si trovano a dover scegliere la posizione di un secondo tatuaggio, però, può far comodo sapere se questo durerà a lungo o se è a rischio di deformazioni e sbiadimenti. In questo articolo diamo qualche informazione per decidere più consapevolmente.

Oltre a disegnare sketch precisi e fedeli alle richieste, ogni tattoo artist che si rispetti dovrebbe essere sempre disponibile a rispondere alle domande dei clienti in merito alla realizzazione del tatuaggio vero e proprio. Queste di solito comprendono quesiti riguardanti la posizione, il dolore percepito, la visibilità, la cura e la durata del tattoo. Sapersi spiegare in modo chiaro è fondamentale per non far sorgere ulteriori incertezze e instaurare invece un rapporto di fiducia.

La nostra rubrica estiva A Tu per (Tat)too nasce anche per questo: creare un dialogo aperto e sincero tra tatuatori e clienti, che sciolga ogni perplessità sul colorato mondo dell’inchiostro sulla pelle.

Dove fa meno male un tatuaggio?

Posto che sì, tatuarsi fa male (o almeno dà un po’ di fastidio), quello che tutti vogliono sapere è dove farlo per sentire meno dolore.

Molti dicono che la percezione è soggettiva, per cui è difficile dare una risposta univoca.
La soglia del dolore è infatti un fattore del tutto personale, che si rifà alla propria sensibilità. Solitamente, uno stimolo è più o meno tollerabile in base al proprio livello di sopportazione, che in diverse persone farà percepire la stessa sensazione su una scala che va da un lieve fastidio a una sofferenza estrema.

Quindi non è possibile sapere dove fa meno male tatuarsi? No, non è proprio così. In realtà, ci sono alcune zone del corpo più sensibili di altre, in quanto ricche di terminazioni nervose o con una percentuale minore di massa grassa. Effettivamente, quando l’ago si avvicina ai nervi o all’osso, il fastidio viene percepito molto più intensamente.

In questo senso, le aree sconsigliate per un tatuaggio sono: testa e viso, gola e collo, clavicola, costato, ascella, gomito, polso, mano e dita, colonna vertebrale, ginocchio, caviglia e piede, seno e capezzoli, inguine e genitali.

Le zone invece meno sensibili, e quindi da preferire per tatuarsi, sono: braccio e avambraccio, spalle e schiena, gluteo, coscia e polpaccio. Qui la battuta dell’ago viene ammortizzata meglio, grazie alla presenza di muscolo e grasso, alla pelle più tesa e a una concentrazione minore di terminazioni nervose.

Il mio tatuaggio sarà molto visibile: è un problema?

Un altro punto da considerare prima di farsi un tatuaggio è la sua visibilità.
In certi contesti lavorativi, infatti, i tattoo troppo esposti non sono visti di buon occhio o sono addirittura vietati. Attenzione quindi a zone come dita, mani e polsi, ma anche e soprattutto a collo e faccia.

Fortunatamente, oggi la situazione sta migliorando e i posti di lavoro in cui un tatuaggio visibile fa storcere il naso sono sempre meno. Rimangono comunque in vigore le regole del buon senso, per cui è sempre meglio evitare tattoo con messaggi negativi, offensivi o immorali.

Riguardo alla visibilità, bisogna poi riflettere bene sulla possibilità di stancarsi di un tatuaggio, specialmente se fatto d’impulso o seguendo una moda passeggera. Ancora una volta, le aree del corpo più in vista espongono maggiormente a questo rischio.

Dove dura di più un tatuaggio?

L’ultimo fattore da valutare prima di scegliere dove posizionare il proprio tattoo è la sua possibile durata. Esposizione al sole, sfregamento, aumento o perdita di peso e invecchiamento possono infatti alterare i tatuaggi, derfomandoli o facendoli sbiadire.

I raggi solari hanno un grande impatto sulla pelle e, dove questa è tatuata, influiscono sulle particelle di inchiostro, intaccando la loro concentrazione e rendendo quindi la traccia meno definita. Lo stesso succede a causa del sudore o dell’attrito con i tessuti. La distorsione del disegno è invece la conseguenza più probabile dei movimenti frequenti della cute e di modifiche importanti alla composizione della pelle, come nei casi di invecchiamento o di notevoli variazioni di peso.

Ci sono dunque zone del corpo dove la longevità di tratti e colori è più garantita che in altre, proprio perché più o meno soggette a questi cambiamenti.
Una delle aree peggiori in cui tatuarsi è, per esempio, l’addome. Negli uomini questa è la zona in cui maggiormente si concentra il grasso e quindi una delle prime a modificarsi in caso di aumento o perdita di peso. Nelle donne invece non è consigliata nell’eventualità di una gravidanza.

Un tattoo su giunture e articolazioni sarebbe invece da evitare per l’alta motilità di questi punti, che porterebbero il disegno a deformarsi sia in fase di guarigione che nel corso del tempo.

I tatuaggi su piedi e caviglie sono costantemente esposti a sfregamento, mentre quelli su dita e mani a saponi e detergenti, tutti elementi che causano un inevitabile sbiadimento.

Al contrario, i posti più indicati per un tatuaggio sono sicuramente i polpacci, la parte alta delle cosce, le spalle, la schiena, il costato, la clavicola e le parti interne di braccio e avambraccio. Sono infatti le aree meno esposte alla luce solare, meno influenzate dall’invecchiamento e di conseguenza meno soggette alle alterazioni di forma e colore.

La parola al fornitore

Considerando la questione dal punto di vista dell’attrezzatura per tatuaggi, il dilemma del posizionamento è presto risolto. Ogni tattoo artist potrà confermare che maggiore è l’area a disposizione e più distesa è la pelle in quel punto, migliore sarà il risultato finale. In questi casi, l’ago scorrerà molto più facilmente e anche la posizione di mano e macchinetta sarà ottimale per un tatuaggio di qualità.

Con tanta esperienza e le forniture per tatuaggi giuste, però, si possono completare progetti anche molto articolati in zone normalmente difficili da gestire. Sapendo come regolare la fuoriuscita dell’ago in base al tratto da disegnare e utilizzando una comoda tattoo pen wireless come la KREA, la TEZLA V2 SS o la SMART, i movimenti saranno fluidi e si potranno tatuare agevolmente anche le aree del corpo più complesse.

Nonostante queste indicazioni, comunque, nessuna zona è vietata. Mettendo in conto un po’ di dolore e qualche possibile vincolo dettato dalla società e dalla fisiologica evoluzione della pelle, è fattibile tatuare ogni parte di quella bellissima tela che è il nostro corpo.

Riassumendo:

 Decidere dove farsi un tatuaggio non è mai semplice, ma sapere che ci sono zone del corpo più o meno consigliate può aiutare nella scelta

 Collo, dita, mani, polsi, piedi e caviglie sono aree molto sensibili, non ottimali per chi non vuole sentire dolore

 I tattoo su braccio, avambraccio, coscia e polpaccio sono molto più discreti e la loro realizzazione è tendenzialmente meno dolorosa

 Tatuare certe aree della schiena può essere fastidioso, ma questa zona è consigliata perché dà libero spazio alla creatività

 Pur essendo poco visibile e poco sensibile, l’addome è invece meno indicato per un tatuaggio perché soggetto a modifiche dovute a gravidanza e variazioni di peso

 Nonostante queste indicazioni, che sarebbe meglio seguire, ci si può potenzialmente tatuare in ogni parte del corpo