Un tatuatore per l'ambiente: intervista ad Andrea Natale

Il Recycling Day, fortemente voluto dalla Global Recycling Foundation e celebrato il 18 marzo di ogni anno, è stato lanciato nel 2018 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul cambiamento climatico e sull’importanza del corretto smaltimento dei rifiuti.

Dato che questi temi ci stanno molto a cuore, abbiamo pensato di ricordare questa giornata in un modo un po’ speciale. Con un’intervista!
Abbiamo incontrato Andrea Natale, tatuatore e fondatore di Tattooswap, un’utilissima piattaforma (di cui abbiamo già parlato) nata proprio per permettere ai tattoo artist di riciclare macchinette per tatuaggi ancora funzionanti, ma anche di vendere e comprare attrezzatura usata. Ecco cosa ci ha raccontato.

Da dove nasce la tua passione per i tatuaggi e come sei diventato tatuatore?

Ho sempre avuto un rapporto stretto col tatuaggio, fin da bambino, perché mio padre era un tatuatore. Quando, dopo tanti anni passati a tatuare in casa (erano altri tempi, parliamo degli anni ‘90), nel 2000 aprì il suo primo shop, io ero ancora adolescente.
Ho sempre disegnato e la passione per il tatuaggio mi è venuta naturalmente. Vivendo il mondo del tattoo così da vicino fin da subito, per me diventare professionista e lavorare nello studio di mio padre è stato un passaggio abbastanza immediato.
Ho iniziato nel 2007, mentre nel 2010 ho aperto il mio studio personale. Da lì è iniziata la mia carriera vera e propria.

Come ti è venuta l’idea di Tattooswap e quali sono state le fasi di progettazione?

Più passa il tempo, più fortunatamente diventiamo tutti maggiormente sensibili al problema dell’impatto che le nostre vite hanno sull’ambiente. Penso che chi ancora non si pone questi problemi non si renda ben conto in che mondo sta vivendo.

Negli ultimi anni, il tema del riciclo e della sostenibilità nelle diverse aree professionali è diventato una prerogativa. Per questo, mi sono chiesto cosa nel nostro settore avrebbe potuto iniziare a impattare davvero e a guidarci verso un sistema dove lo scambio e il riciclo fossero delle questioni essenziali, senza limitarci a fare la raccolta differenziata nei nostri studi tattoo.

Inoltre, nell’ultimo periodo non ho potuto fare a meno di notare che ovunque stanno nascendo piattaforme che permettono di dare nuova vita agli oggetti usati, mettendoli in vendita su Internet per chi ne ha bisogno. Basti pensare a Wallapop per i prodotti per la casa, Vinted per i vestiti o a Weply per gli articoli sportivi.
Verticalizzare una piattaforma in modo specifico per l’attrezzatura dei professionisti del nostro settore era un’idea che a mio parere avrebbe per forza funzionato.

Sono sempre stato appassionato di programmazione e negli ultimi anni (dalla pandemia in poi) è praticamente diventata il mio secondo lavoro. Lo sviluppo di software è un’attività molto più creativa di quello che sembra, per questo mi appassiona molto.
L’idea ce l’avevo, la capacità di realizzarla in autonomia anche, quindi è nata Tattooswap.

Cosa ti auguri per il futuro di Tattooswap?

Molto spesso non ha senso comprare prodotti nuovi dai supply, perché fra colleghi si hanno un sacco di cose abbandonate in studio, anche nuove, che aspettano solo di contribuire al ricircolo e alla sostenibilità, facendo risparmiare chi le acquista e opponendosi alla produzione lineare consumistica che, da qualche decennio a questa parte, sta distruggendo il pianeta.

Mi aspetto che Tattooswap diventi il punto di riferimento per la compravendita di attrezzatura usata per tatuatori. Siamo soltanto all’inizio, nella fase di test e affluenza utenti. Ho deciso fin da subito di non procedere inseguendo entusiasmi inutili; è un progetto che sto portando avanti con calma, disillusione e forte senso di razionalità, cercando di mantenere come missione quella di dare, nel mio piccolo, più valore possibile al settore e al mondo che ci ospita.

Spero che nei prossimi anni Tattooswap diventi ben conosciuta e utilizzata in Italia, così da poter iniziare a espandere il proprio bacino di utenza anche all’estero.

Beh, a questo punto non ci resta che dire: Buona fortuna Tattooswap!